Hard disk esterno portatile: caratteristiche e funzionalità

Un hard disk esterno portatile è un disco rigido montato all’interno di una scatola che gli permette di collegarsi a un computer tramite l’interfaccia. Questi box contengono hard disk da 2,5 pollici o da 3,5 pollici, ma anche memorie a stato solido e mini hard disk da 1,8 pollici. Quali sono le caratteristiche dei modelli attualmente presenti in circolazione, come funzionano e quanto costano.

Come funziona un hard disk esterno portatile

Un hard disk esterno portatile si può collegare al computer in diversi modi, chiamati interfacce. All’interno di un box c’è un disco rigido più o meno grande con un tipo di tecnologia magnetica o a stato solido.

Un disco rigido è formato da più dischi in metallo impilati uno sopra l’altro intorno al motore. La lettura e la scrittura avvengono mediante le testine che sono magneti che codificano impulsi elettrici trasformandoli in file leggibili dall’utente.

Esistono due tipi di dischi rigidi esterni più diffusi, da 2,5 pollici e da 3,5 pollici.

O meglio, questi sono i più comuni, perché poi ne esistono anche di più piccoli. Il disco rigido portatile da 2,5 pollici ha una forma compatta e di solito non richiede una sorgente di alimentazione alla rete. È perciò autoalimentato mediante le porte di connessione del computer che possono essere di diverso tipo. Abbiamo già accennato all’interfaccia e questa è il metodo mediante il quale l’hard disk esterno portatile si collega al computer.

Le interfacce più conosciute sono le USB nelle varie versioni, ma non sono le uniche. Un disco rigido esterno da 3,5 pollici è molto più grande rispetto all’altro ed ha anche una capacità e una velocità maggiori. Possono arrivare a 6 TB, a differenza da quelli da 2,5 pollici il cui taglio medio massimo è di 2 o 3 TB.

Configurazione in Raid

Alcuni dischi rigidi esterni hanno due dischi nel box, ad esempio sono da 2 TB e ne hanno due da 1 TB. Questi si possono configurare in modo che il computer rilevi ogni disco rigido da 1 TB oppure uno unico da 2 TB. Si possono configurare i dischi rigidi in modo che siano rilevati come due dischi rigidi da 1 TB ognuno e questo modo di operare si chiama montaggio in Raid 0.

Configurare due hard disk separati in Raid 1 significa farlo in modalità mirror, ovvero specchio. I dati sono copiati contemporaneamente nei due dischi, per cui in caso di guasto di uno si può continuare a lavorare senza alcuna perdita di dati perché sono memorizzati a specchio anche sull’altro.

Un hard disk esterno portatile di rete permette di accedere al contenuto attraverso la rete Wi-Fi o Ethernet.

Si può accedere anche da remoto, basta condividere la stessa connessione. Per usare correttamente un hard disk esterno portatile no bisogna spostarlo quando è in funzione. Naturalmente bisogna evitare assolutamente di scollegato durante il trasferimento dei dati e va espulso sempre in modo sicuro tramite il software del computer. Sui computer Macintosh per espellere un’unità rimovibile bisogna trascinarla nel cestino. È importante scollegare correttamente un disco rigido esterno per non danneggiarlo e non perdere i dati in esso memorizzati.

Suggerimenti utili e SSD

Un altro suggerimento importante è quello di evitare copie simultanee, ovvero attendere la fine di una copia prima di avviarne un’altra. Aspettare che il file sia completamente sull’hard disk oppure dall’hard disk al computer prima di muovere altri documenti. Avviando più copie contemporaneamente non si risparmia tempo ma si peggiora il trasferimento e si riduce la vita utile dell’hard disk esterno portatile.

Quando un hard disk esterno portatile non si deve utilizzare è inutile lasciarlo acceso per non consumarlo. Un hard disk esterno portatile può essere magnetico, come quelli che abbiamo sinora descritto ma non solo. Le unità di memoria a stato solido sono comunemente chiamate SSD, acronimo di Solid State Drive, che vuol dire per l’appunto unità di memoria a stato solido.

Quando sono state introdotte per la prima volta in commercio hanno rivoluzionato il mondo dell’informatica.

Sono dispositivi che montano un circuito elettronico e non hanno nessuna parte meccanica in movimento. Per questo motivo sono molto più resistenti e maneggevoli degli hard disk magnetici. Non c’è nessun rischio di rompere la testina spostandoli perché all’interno non c’è altro che una serie di chip elettronici collegati tra loro. Si tratta di un hard disk esterno portatile velocissimo ma anche molto costoso.

La capienza non è certo paragonabile agli hard disk esterni meccanici, perché è molto inferiore e costa tantissimo a parità di capacità di archiviazione. Si tratta di dispositivi ancora poco diffusi rispetto ad un hard disk esterno portatile magnetico. Ad oggi si può dire che i più diffusi siano proprio questi ultimi da 2,5 pollici auto alimentati.

Esistono anche archivi più grandi da 3,5 pollici ma sono usati perlopiù con i computer fissi perché necessitano di alimentazione di rete. Ovviamente la scelta dell’uno o dell’altro tipo dipende dal portafoglio e dalle esigenze di ognuno, perché a volte una grande velocità non è importante quanto una grande capienza.

Ex tecnico hardware e software con studi di ingegneria informatica alle spalle, mi dedico da tempo alla scrittura on-line e sono in procinto di iscrivermi all’Ordine dei Giornalisti. Ho qualche anno di esperienza in diversi settori, ma la tecnologia e l’elettronica sono quelli che preferisco. Mi piace seguire l’evolversi di invenzioni e tenermi aggiornato sull’uscita di nuovi prodotti sul mercato.

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